domenica 21 marzo 2010

L'Aquila...“Ringraziare Berlusconi? Non ci pensiamo proprio”...

  GLI AQUILANI RISPONDONO COSÌ AL COORDINATORE PDL VERDINI, CHE LI INVITAVA AL RADUNO AZZURRO IN PIAZZA SAN GIOVANNI...
  di Chiara Paolin
  “Noi aquilani abbiamo la testa dura e una dignità infinita. Ce ne vuole prima di infilarci nei pullman per andare a ringraziare Berlusconi, come buoi con l’anello al naso attaccati al carro dell’imperatore”. Michele Fina, assessore provinciale all’Ambiente, non ha gradito la lettera in cui il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, si meravigliava dello scarso entusiasmo dimostrato dagli abruzzesi nel partecipare al raduno azzurro di ieri a Roma. Ma come, si chiedeva il Verdini: noi gli abbiamo dato le case e loro neanche vengono a ringraziare? Caro governatore Chiodi, illustri onorevoli e consiglieri regionali, questa la sostanza della missiva,  prendete un bel megafono, girate le new towns e portateci in corteo almeno cinquemila persone, perché se non risponde l’Abruzzo, non vale niente governare!. E anche il premier dal palco di San Giovanni ha ricordato “il miracolo Abruzzo”, ovvero “case eleganti dotate di ogni confort” elargite ai terremotati come in un sogno, ma solo grazie al duro lavoro di   persone “intellettualmente oneste” come Guido Bertolaso. Basita la presidente provinciale, Stefania Pezzo-pane: “'Verdini non conosce la differenza tra Stato e partito. Dimentica che il progetto Case è stato pagato dagli italiani, non certo dal suo partito. Oltretutto si sta accertando se lo stesso Verdini sia coinvolto nel giro degli sciacalli che hanno fatto affari sul terremoto: in attesa della verità, è allucinante che si permetta di offendere i terremotati con pretese di risarcimento elettorale per un intervento che era nei doveri istituzionali del governo”. Ma oggi è un altro giorno tosto per L’Aquila. Perché il popolo delle carriole vuole tornare in piazza a spalare le macerie nonostante la zona rossa sia tornata invalicabile: adesso ci pensa l’esercito. Dopo tre domeniche di raccolta volontaria, giovedì sono spuntati in piazza Palazzo camion, muletti e militari. Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha fatto sapere che il problema dei 4,5 milioni di metri cubi di macerie è praticamente risolto: “É partita la rimozione, in pochi mesi libereremo il   centro della città”. Caustica la risposta di Fina: “É una presa in giro totale. Nonostante lo scarso interesse della Protezione civile per l’argomento, abbiamo lavorato mesi e mesi a un progetto organico, sperando che prima o poi saremmo riusciti a metterlo nell’agenda della ricostruzione. Invece col passaggio di consegne a Chiodi si è ripartiti da zero. Il nuovo referente è diventata la Prestigiacomo, abbiamo dovuto riprendere in mano tutto e alla fine ci siamo ritrovati sul tavolo una nota striminzita, firmata da Chiodi, in cui si parla di rimuovere e posizionare il materiale in depositi temporanei, cioè al massimo per tre mesi. E poi? Come saranno recuperate e inviate a riciclo le macerie? Con quali risorse economiche? Qui la priorità è rubare la scena alle carriole, buttare tutto in un angolo e poi, dopo le elezioni, dire che mancano i soldi per fare il resto: un recupero preliminare attento, il riciclaggio del materiale inerte per destinarlo a usi industriali o ambientali corretti. Ma servono tempo e denaro, qui invece si vuole fare in fretta e spendere niente”. Intanto quelli dei comitati non mollano   la presa. Alessio Di Giannantonio, del comitato 3.32: “Il primo giorno sono arrivate le ruspe, tiravano su tutto, abbiamo subito protestato. Allora è venuto Chiodi, ha detto che bisogna fare attenzione, ci hanno permesso gentilmente di entrare nel cantiere. C’erano pure dei funzionari delle Belle Arti, ce li hanno presentati come i custodi degli stucchi, dei pezzi pregiati. Benissimo. Solo che   siamo tornati la mattina dopo: Vigili del Fuoco e ruspe lavoravano grossolanamente, i funzionari erano spariti”. Al 3.32 i volontari hanno pale e secchi pronti per una nuova giornata di lavoro, e anche un cruccio: “L’altra sera aspettavamo Bertolaso per la riapertura della chiesa di Santa Maria del Suffragio, doveva essere il suo grande rientro in città. Ha sempre seguito con grande devozione i lavori, nella sua recente visita in Vaticano ha persino regalato al Papa la miniatura della   campana che tornerà a suonare qui. Visto che ci ha criticato volevamo rispondergli di persona, ma non s’è visto. Strano”. Forse si stava preparando per la prossima missione, cioè il summit sulla gestione del terremoto di Haiti che si terrà da domani a Miami sotto la direzione di Hillary Clinton. Bertolaso spiegherà ai colleghi di tutto il mondo cos’è stato fatto in Abruzzo e qual è il modello d’intervento made in Italy. Verdini incluso? (Il Fatto Quotidiano del 21 Marzo 2010)  
  I cittadini de L’Aquila muniti di carriole (FOTO ANSA)  Per quanto tempo ancora pensano di prendere gli italiani per i "fondelli"..? Tra pochi giorni si voterà, speriamo che ce la facciamo...a mandarli tutti a casa...!! 
Masaghepensu (Ma se ci penso)

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