Travaglio: Alfano è naufragato all’Asinara....
di Marco Travaglio
Forse era un filino imbarazzato per le rivelazioni de 'L'espresso'. O forse aveva semplicemente preso sul serio l'adorato premier ("Non sono ricattabile né ricattato da nessuno", neppure dalla mafia). Sta di fatto che il ministro Angelino Alfano ne aveva detta una giusta: "Riaprire le supercarceri di Pianosa e Asinara e metterci dentro i mafiosi cattivi". Ma ha dovuto subito rinculare, scaricato dagli altri ministri, Maroni escluso, improvvisamente convertiti all'ambientalismo. Mai prendere sul serio Berlusconi quando parla sul serio: lui dice la verità solo quando scherza. Peccato: sarebbe stato un bel segnale a Cosa Nostra, proprio mentre si scoprono ogni giorno nuovi particolari sul patto Stato-mafia siglato nel 1992-93 sulla pelle dei morti ammazzati. Una stonatura dopo 15 anni di leggi spaventosamente somiglianti a quelle richieste da Riina nel 'papello'. Una mossa che avrebbe tappato la bocca ai soliti malfidati che sospettano una trattativa tuttora in pieno corso. Già quest'estate i magistrati che indagano sul papello e dintorni avevano sollecitato la riapertura di Pianosa e Asinara.
Dal 1998, quando il centrosinistra d'accordo col centrodestra chiuse i due carceri di massima sicurezza che isolavano i boss delle stragi, inducendone molti a collaborare, non si ricorda una legge che abbia davvero scontentato la mafia. La stabilizzazione del 41bis, fiore all'occhiello dell'antimafia berlusconiana, è fumo negli occhi: ha reso addirittura più facile per i mafiosi ottenere la revoca del carcere duro rispetto a quando la misura veniva rinnovata dal governo ogni sei mesi. Intanto le confische dei beni si fanno sempre più complicate e l'isolamento in cella sempre più perforabile. Fra il 1999 e il 2000, poi, due capolavori che devono aver sorpreso persino Riina. Prima, per alcuni mesi, fu abrogato l'ergastolo per le stragi, con l'estensione del rito abbreviato a tutti i reati (le pene a vita si riducevano a 30 anni, che poi in Italia significano 20).
Poi la 'riforma dei pentiti' ridusse i benefici a tal punto da scoraggiare i mafiosi dal collaborare ancora con la giustizia. Intanto al ministero c'era chi si adoperava - fortunatamente invano - per esaudire un altro desiderio dei boss detenuti, già contenuto nel papello: la 'dissociazione' modello Br. I mafiosi avrebbero il proprio status e i propri reati per cui erano già stati condannati, senz'aggiungere una parola utile a nuove indagini, ottenendo la revoca dell'ergastolo e del 41bis, oltre ai benefìci della
(MicroMega)
(13 novembre 2009)
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Come sarebbe bello, un sogno addirittura, se i fantasmi esistessero
davvero. Il PdL tutto, non riuscirebbe più a dormire. Immaginate che, le Buon'anime di Falcone e Borsellino, insieme a tutti gli altri morti in Nome della Giustizia rendessero, ogni notte per 365 volte all'anno visita a questi galant'uomini del Popolo delle troppe Libertà. Sarebbe, per noi, un gran divertimento, roba da morire da sbellicarsi dalle risa. Purtroppo, esiste sempre un purtroppo di troppo i sogni di questo genere restaranno sempre irrealizzabili. Un vero peccato, Voi, che ne dite..?
Maseghepensu
(Ma se ci penso)

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