Il 19 luglio 1992 è morto un uomo. Ne muoiono tanti, tutti i giorni, chi di vecchiaia, chi per una tragica fatalità, chi di tumore. Questo uomo è morto di onestà.
 Era uno di quegli uomini che non hanno vie di mezzo. Quelli che tra un uovo oggi o una gallina domani scelgono il pesce. Uno che dava colpi al cerchio oppure li dava alla botte, e la botte doveva restare piena, che di mogli ubriache ce ne erano fin troppe. Era un uomo che chiacchierava poco. Alla fine, quando seppe che il tritolo era arrivato, chiacchierava ancor meno, specialmente con Fiammetta, sua figlia, perché si abituasse a non rivederlo mai più. Paolo Borsellino non era un uomo che amava il compromesso, neppure quando fu il momento di scegliere se vivere o morire.
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