venerdì 6 novembre 2009

Pianosa, il dietrofront del governo....(e mi sembrava, sarebbe stato il primo passo alla cementificazione selvaggia).....

06/11/2009                                                IL CASO


Una immagine recente del carcere sul''isola di Pianosa


Prestigiacomo: «Salvato un gioiello»
Alfano: la questione è complessa,
sarà affrontata insieme alle Regioni
ROMA
Dopo l’annuncio del ministro Alfano, le polemiche con l’opposizione e i dissidi interni, il governo fa un parziale dietrofront sulla riapertura del carcere sull’isola di Pianosa. Il caso «è risolto; si studieranno soluzioni alternative» ha fatto sapere la Prestigiacomo dopo il consiglio dei ministri. «Ho parlato con il collega Alfano ed abbiamo convenuto sulla opportunità di studiare soluzioni alternative che non coinvolgano gioielli naturalistici e paesaggistici».

Il ministro della Giustizia, dal canto suo, ha detto che porterà la questione della eventuale riapertura del supercarcere all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni giovedì prossimo, assieme ad una informativa sulle linee guida del piano carceri che il Governo sta mettendo a punto. Alfano ha spiegato che l’intera questione piano-carceri «articolata e complessa, non può svilupparsi contro la volontà dei territori».

Il ministro dell’Ambiente, insieme al collega dei Trasporti Matteoli era stato fra i primi a criticare l’annuncio del Guardasigilli. «Le esigenze carcerarie non possono entrare in conflitto con quelle della tutela dell’ambiente» aveva detto a caldo. La retromarcia del governo soddisfa Mario Tozzi, direttore del Parco Naturale ospitato sull’isola. «L’annuncio del ministro dell’Ambiente è davvero un risultato molto positivo e consente di rimediare a una scelta sbagliata che avrebbe cancellato Pianosa dai patrimoni naturalistici del Mediterraneo». Secondo Tozzi «adesso che abbiamo scampato il pericolo - aggiunge Tozzi - dobbiamo ragionare su come rendere Pianosa sempre più fruibile, senza però snaturarla. Dico subito che il parco è favorevole ad ampliare gli accordi con le cooperative di detenuti per sviluppare il turismo sostenibile».

«Purtroppo l’assenza di progetti su Pianosa scatena sempre più spesso appetiti di vario genere sull’isola, ma chi pensa di realizzare alberghi o villaggi turistici per sfruttarla economicamente sappia che fino a che sarò io al parco tutto questo non accadrà», aggiunge Mario Tozzi, presidente del parco nazionale dell’arcipelago toscano. «Spesso chi dice di avere soluzioni pronte - ha aggiunto - lo fa solo perchè ha la betoniera parcheggiata in garage ed è pronto ad alluvionare di cemento l’isola».

Dopo la chiusura, avvenuta nel giugno del 1998 (l’ultimo detenuto in regime di 41 bis lasciò l’isola il 23 luglio 1997), Pianosa, chiamata dai reclusi l’ “isola del diavolo”, era tornata ad accogliere detenuti nell’autunno del 2004: erano, circa 10, provenienti dal carcere di Porto Azzurro, all’Elba, che svolgevano lavori di manutenzione, tra cui il ripristino di sentieri e strade.

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Sarebbe stata una bella manna per il cavalliere impresario edile e per l'amata figliola imprenditrice edile di Villaggi turistici.......
 Masaghepensu
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