Come ci vedono all'Estero......
[De Volkskrant]
Roma – L’italiano Massimo Albertin e sua moglie, la finlandese Soile Lautsi, sono esultanti ma preferiscono non farsi fotografare. “Dobbiamo stare attenti ai ‘Talebani cattolici’, dice Albertin. I blogs in rete sono pieni di messaggi d’odio e c’è andata di mezzo soprattutto sua moglie: ‘Levati dalle palle con le tue renne, stronza.’ Il loro figlio Sami in passato è stato picchiato a scuola e insultato come ‘ateo di merda’.
La coppia, residente nella città nord-italiana di Padova, da anni si batte con coraggio contro il crocifisso nelle aule italiane. Martedì scorso gli è stata data ragione dalla Corte Europea di Giustizia.
I simboli religiosi in classe ledono i diritti dei genitori, ha sentenziato la Corte. I non-cattolici hanno il diritto di decidere come educare i propri figli.
I simboli religiosi in classe ledono i diritti dei genitori, ha sentenziato la Corte. I non-cattolici hanno il diritto di decidere come educare i propri figli.
Agnelli di Dio
‘È una questione di principio,’ dice Albertin, un ateo convinto. ‘Io insegno ai miei figli che sono un prodotto del processo di evoluzione, ma a scuola gli viene detto che sono agnelli di Dio.’ Il Vaticano ha reagito scandalizzato alla sentenza. ‘Non dormite, alzate la voce’, è l’avvertimento che dà agli italiani il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Il governo Berlusconi, di centrodestra, ha già annunciato che andrà immediatamente in appello contro la sentenza. L’opposizione è completamente d’accordo. In un’Italia altrimenti molto divisa, i politici di destra e sinistra hanno formato un fronte compatto contro i maligni influssi stranieri e lottano perchè il crocifisso rimanga.
Il crocifisso non ancora via dalle aule
Il Corriere della Sera guarda già al futuro. ‘Per il momento non succederà niente’, medita il quotidiano. ‘In attesa del ricorso non siamo obbligati a togliere il crocifisso. Ma se i giudici confermeranno la sentenza anche in appello, allora potrebbero piovere le multe e l’Italia sarà costretta a obbedire.’
Non si è ancora a quel punto. Il crocifisso è stato introdotto da Mussolini negli anni venti ed è appeso in quasi tutti gli edifici pubblici in Italia. Tutti i tentativi di far sparire il crocifisso da parte di atei e non-cattolici hanno sinora creato molto scompiglio.
La prima e unica volta che un giudice italiano ha dato ragione a quelli che protestavano, si è quasi scatenata una sollevazione popolare. Nel 2003, dopo la protesta di un musulmano egiziano, il tribunale dell’Aquila ordinò la rimozione del crocifisso dall’aula.
Tutto il Paese fu coinvolto nella discussione, e in sede d’appello fu deciso che il crocifisso poteva rimanere. Il crocifisso è stato definito dal Presidente il ’simbolo dell’identità italiana’.
[ traduzione di ItaliaDallEstero.info ]

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