Come tutti gli anni, anche quest'anno arriva l'influenza. Come tutte le influenze darà febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, diarrea e tosse. Le influenze possono uccidere. Lo fanno in rari casi, quando colpiscono individui molto debilitati, che soffrono di patologie croniche o che hanno malformazioni organiche. A differenza delle solite influenze, tuttavia, l'influenza di quest'anno uccide molto meno: il tasso di mortalità è dello 0,3% in Europa e dello 0,4% negli USA. In Gran Bretagna, su oltre centomila casi, ci sono stati 30 morti. Negli States, su un milione di casi, sono decedute 302 persone. In Argentina 350, in Cile 128 e in Nuova Zelanda 16. In tutto il mondo, alla fine dell'inverno australe, si parla di circa 2500 morti.

Solo in Spagna, di comune influenza ogni inverno ci rimettono la pelle fino a 3000 spagnoli, circa mezzo milione di persone in tutto il mondo. La malaria miete ogni anno milioni di vittime. La diarrea uccide oltre 2 milioni di bambini all’anno in tutto il mondo: con 25 centesimi a testa si potrebbero salvare. Troppo pochi. La polmonite e altre amenità, curabili con vaccini altrettanto economici, fanno fuori 10 milioni di persone all’anno. Sono numeri ai quali nessun giornale dedica la prima pagina. Invece, 2500 morti in tutto un inverno sono un problema di cui far discutere tutto il mondo.

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