sabato 4 aprile 2009

Trilussa: l'uccellino

Era d'Agosto e il povero uccelletto

ferito dallo sparo di un moschetto

andò per riparare l'ala offesa,

a finire all'interno di una chiesa.


Dalla tendina del confessionale

il parroco intravide l'animale

mentre i fedeli stavano a sedere

recitando sommessi le preghiere.


Una donna che vide l'uccelletto

lo prese e se lo mise dentro il petto.

Ad un tratto si sentì un pigolio

pio pio pio pio pio.


Qualcuno rise a sto' cantar d 'uccelli

e il parroco, seccato, urlò: "Fratelli !

Chi ha l'uccello mi faccia il favore

di lasciare la casa del Signore!"


I maschi un pò' sorpresi a tal parole

lenti e perplessi alzarono le suole,

ma il parroco lasciò il confessionale

e: "Fermi-disse- mi sono espresso male!

Tornate indietro e statemi a sentire,

solo chi ha preso l'uccello deve uscire !"


A testa bassa e la corona in mano,

le donne tutte usciron piano piano.

Ma mentre andavan fuori gridò il prete:

"Ma dove andate, stolte che voi siete !

Restate quì, che ognuno ascolti e sieda,

io mi rivolgo a chi l'ha preso in chiesa !"


Ubbidienti in quello stesso istante

le monache si alzaron tutte quante

e con il volto invaso dal rossore

lasciarono la casa del Signore.

"Per tutti i Santi-gridò il prete-

sorelle rientrate e state quiete.

Convien finire, fratelli peccatori,

l'equivoco e la serie degli errori:

esca solo chi è così villano

da stare in chiesa con l'uccello in mano !"


Ben celata in un angolo appartato

una ragazza col suo fidanzato,

in una cappelletta laterale,

ci mancò poco si sentisse male

e con il volto di un pallore smorto

disse: "Che ti dicevo? Se n'è accorto!"

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