sabato 4 aprile 2009

Bond Alitalia. Altra truffa per gli obbligazionisti,

Bond Alitalia. Rimborsati con l'elemosina dei titoli di Stato


di Alessandro Ambrosin

ROMA - Per alcuni la vicenda Alitalia è un caso archiviato e sepolto, ma per tanti altri la commedia italiana che ruota attorno alla compagnia di bandiera continua ad avere il sapore di una truffa. Beffati e ingannati sono ancora e per l'ennesima volta i piccoli obbligazionisti in possesso di obbligazioni Alitalia, che adesso pensano di essere "rimborsati" con i titoli di Stato.

E' tutto scritto nel maxi emendamento sul decreto incentivi, già approvato, e sul quale l'Esecutivo ha messo a disposizione 100milioni di euro. Una cifra già di per se irrisoria che dovrebbe risarcire i possessori dei famigerati Mengozzi Bond emessi nel 2002 per la modica cifra di 715milioni. Di questi il 62% fu acquistato all'epoca dal ministero del Tesoro e il restante andò nel portafoglio dei piccoli investitori che avevano creduto in un rilancio della compagnia di bandiera. In pratica i titolari di obbligazioni potranno entro 90 giorni cedere al ministero dell'Economia i propri titoli per un controvalore pari al prezzo medio di borsa delle obbligazioni dell'ultimo mese, ridotto del 50% in cambio di titoli di Stato che scadranno a dicembre 2012.

Facciamo un esempio per capire meglio. Se un persona ha acquistato 100mila euro di obbligazioni convertibili tre anni fa quando il valore percentuale era fissato alla pari , quindo attorno al 100%, ora in base all'ultima quotazione del 65% che risale al 3 giugno 2008 il controvalore scende a 65mila euro. Da questa cifra si applica la riduzione del 50%, e così il valore delle obbligazioni acquistate per 100mila euro scende a 32mila e 500 euro. Questo sarà l'ammontare del valore dei titoli di Stato di nuova emissione. Ma ecco la ciliegina sulla torta. I titoli scadranno a dicembre del 2012 e fino a quella data non matureranno nessun interesse. C'è anche da ricordare che Air-France e Klm, se la trattativa fosse andata in porto per l'acquisto di Alitalia, si sarebbe non solo accollata il risarcimento del prestito ponte di 300milioni di euro, ma avrebbe restituito il capitale degli obbligazionisti all'85% sulla quota nominale e fissata la riscossione del rateo di interessi maturati al 7,5%. Offerta che il vecchio governo di centro sinistra aveva accettato.


Tuttavia chi accetterà l'elemosina del Governo dovrà per forza di cose dimenticare le vie legali per ottenere un risarcimento attraverso l'insinuazione al passivo, o sperare di avere qualche spicciolo dai conti dormienti che a detta degli esperti rimangono insufficienti per far fronte a tutte le problematiche economiche del paese. E così anche questa volta i piccoli obbligazionisti si troveranno di fronte a un bivio: prendere o lasciare. In entrambi i casi la perdita del capitale investito è garantita, alla faccia delle promesse tanto decantate da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti i quali avevano assicurato che nessuno avrebbe perso nemmeno un euro. Nel frattempo il 20 aprile è convocata, presso l’Auditorium Massimo di Roma per le ore 11.00, l’Assemblea degli obbligazionisti Alitalia, per valutare lo stato di avanzamento della procedura di amministrazione straordinaria, le possibilità di recupero del credito, le eventuali iniziative giudiziarie per recuperare il risparmio investito. E per tanti l'obbligo sarà quello di evitare facili illusioni.

(Dazebao)

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