lunedì 30 marzo 2009

Europee, Franceschini non si candida E rilancia: sfido Berlusconi a 3 dibattiti

«Premier vecchio dentro. Prima la crisi, poi le riforme». E sul conflitto di interessi: «Errore non fare la legge»

Dario Franceschini (LaPresse)
Dario Franceschini (LaPresse)
ROMA - Dario Franceschini non intende raccogliere il guanto di sfida di Silvio Berlusconi che lo aveva invitato a candidarsi alle elezioni europee. D'altra parte però il leader del Pd, rilancia. E invita a sua volta il premier a un altro genere di competizione. «Lancio una sfida a Berlusconi a fare con me tre dibattiti - ha detto il segretario dei democratici -: uno davanti a mille disoccupati, un altro davanti ad insegnanti e studenti e un altro davanti agli imprenditori». Quanto all'appello al dialogo sulle riforme avanzato da Gianfranco Fini e da Silvio Berlusconi, il numero uno dei democratici prende tempo: «Prima risolviamo la crisi, poi verrà il momento delle riforme».

CANDIDATURA - Il premier, ha ricordato Franceschini circa la sfida di Berlusconi a candidarsi alle europee, «dovrà dimettersi un minuto dopo il voto alle europee perché incompatibile per legge». Dunque, ha aggiunto, «a una sfida a chi imbroglia meglio gli italiani dico no». «Farò come fa Gianfranco Fini - ha aggiunto il segretario dei democratici -, che è un uomo di destra, ma è una persona seria e non si candida».

«È VECCHIO DENTRO» - Pesanti le critiche del numero uno dei democratici al presidente del Consiglio. Dopo averlo apostrofato come un uomo «che non guarda al futuro» («Berlusconi è come se avesse lo sguardo sempre rivolto al passato»), Franceschini, commentando l'esito del congresso del Pdl, ha aggiunto che il Cavaliere «è vecchio dentro».

MEA CULPA SUL CONFLITTO D'INTERESSI - Poi il mea culpa del leader del Pd sul conflitto d'interessi: fu «un errore» non aver approvato la legge nella legislatura 1996-2001, ha detto Franceschini parlando alla Stampa estera, non aver fatto una legge rigida, severa. Noi lavoriamo alla sconfitta di Berlusconi, e già due volte è stato battuto elettoralmente, ma oggi va battuto politicamente». Franceschini ha ricordato che il centrosinistra aveva presentato una legge sul conflitto di interessi anche nella scorsa legislatura: «Sarebbe dovuta arrivare in Aula nel gennaio del 2008, ed è una delle ragioni per cui Berlusconi si è impegnato ad acquisire senatori che poi ha candidato con il Pdl».


30 marzo 2009 (Corriere della Sera)

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