Un poco di Poesia.....
alle dieci domande un po’ anzianotte,
non certo a la Repubblica, al Corriere
o al Parlamento…Silvio se ne fotte.
Ha scelto come proprio portavoce
quell’insetto che usa il pungiglione
non per pungere, ché fa un male atroce,
ma per leccare il culo del padrone.
Più che risposte sembrano panzane,
farfugliamenti, palle, falsità,
ma il servitor le vuol, con sforzo immane,
contrabbandar per pure verità.
“Soddisfatti? Ha risposto il Cavaliere
cancellando ogni dubbio su di sé,
non è falso, malato o puttaniere!”,
s’innalza dalle bocche dei lacché
il coro deferente e assolutorio.
E’ facile rispondere così,
senza né prove né contraddttorio,
avendo i servitori per giurì.
Sarà più complicato in tribunale
nel corso dei processi ormai vicini,
ora che con il lodo è andata male.
Si dà da fare Niccolò Ghedini
non solo per studiar qualche cavillo,
del quale è ormai campion riconosciuto,
ma pur perché Gianfranco stia tranquillo
come se fosse cieco e sordomuto.
La bufera ogni giorno si avvicina:
con il processo Mills, legal corrotto
ma senza corruttore, vera mina
per Silvio, senza più salvacondotto.
Con il processo sulla Mediaset
che presso il tribunale di Milano
vede a giudizio il nostro bravo umét
per falsi nei bilanci a tutto spiano.
Ma in arrivo c’è, ahimé, di peggio assai…
Al processo d’Appello di Marcello
ascolteran Spatuzza e chissà mai
che il pentito non causi una sfracello
e non racconti del perché i Graviano
stessero nel lontan novantatre
in Sardegna d’agosto, non lontano
dalla villa Certosa del premier.
O ancor perché scrivesse al Cavaliere
Bernardo Provenzano e per postino
usasse il talent scout dello stalliere
che si disse alla mafia assai vicino.
Se il povero Dell’Utri è sotto tiro,
non sta poi così meglio il presidente
poiché le toghe rosse sparse in giro
lo vogliono in galera da innocente.
Ed Angelino Alfano che ne dice?
Scoperto d’esser il guardasigilli,
dopo il gran flop del lodo l’infelice
non vuole più studiar nuovi cavilli
poiché si è già abbastanza sputtanato.
Sta lavorando per riaprir Pianosa
come carcere supercontrollato.
Che pensi già al figliol di mamma Rosa
col quarantuno bis messo in galera?
Il venticinque luglio arriverà?
E’ quanto almeno mezza Italia spera!
E l’altra mezza? Presto capirà…
Carlo Cornaglia
o6 novembre 2009
non certo a la Repubblica, al Corriere
o al Parlamento…Silvio se ne fotte.
Ha scelto come proprio portavoce
quell’insetto che usa il pungiglione
non per pungere, ché fa un male atroce,
ma per leccare il culo del padrone.
Più che risposte sembrano panzane,
farfugliamenti, palle, falsità,
ma il servitor le vuol, con sforzo immane,
contrabbandar per pure verità.
“Soddisfatti? Ha risposto il Cavaliere
cancellando ogni dubbio su di sé,
non è falso, malato o puttaniere!”,
s’innalza dalle bocche dei lacché
il coro deferente e assolutorio.
E’ facile rispondere così,
senza né prove né contraddttorio,
avendo i servitori per giurì.
Sarà più complicato in tribunale
nel corso dei processi ormai vicini,
ora che con il lodo è andata male.
Si dà da fare Niccolò Ghedini
non solo per studiar qualche cavillo,
del quale è ormai campion riconosciuto,
ma pur perché Gianfranco stia tranquillo
come se fosse cieco e sordomuto.
La bufera ogni giorno si avvicina:
con il processo Mills, legal corrotto
ma senza corruttore, vera mina
per Silvio, senza più salvacondotto.
Con il processo sulla Mediaset
che presso il tribunale di Milano
vede a giudizio il nostro bravo umét
per falsi nei bilanci a tutto spiano.
Ma in arrivo c’è, ahimé, di peggio assai…
Al processo d’Appello di Marcello
ascolteran Spatuzza e chissà mai
che il pentito non causi una sfracello
e non racconti del perché i Graviano
stessero nel lontan novantatre
in Sardegna d’agosto, non lontano
dalla villa Certosa del premier.
O ancor perché scrivesse al Cavaliere
Bernardo Provenzano e per postino
usasse il talent scout dello stalliere
che si disse alla mafia assai vicino.
Se il povero Dell’Utri è sotto tiro,
non sta poi così meglio il presidente
poiché le toghe rosse sparse in giro
lo vogliono in galera da innocente.
Ed Angelino Alfano che ne dice?
Scoperto d’esser il guardasigilli,
dopo il gran flop del lodo l’infelice
non vuole più studiar nuovi cavilli
poiché si è già abbastanza sputtanato.
Sta lavorando per riaprir Pianosa
come carcere supercontrollato.
Che pensi già al figliol di mamma Rosa
col quarantuno bis messo in galera?
Il venticinque luglio arriverà?
E’ quanto almeno mezza Italia spera!
E l’altra mezza? Presto capirà…
Carlo Cornaglia
o6 novembre 2009

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