Il Parlamento è salvo Grazie alle orecchie e alla coda dei cani....
DUE GIORNI DI DISCUSSIONE, BASTAVANO CINQUE MINUTI
(da: Il Fatto Quotidiano del 14 Novembre 2009) In commissione ci hanno lavorato perfino di sabato. Poi, il ddl 2836 è passato in Aula. Due sedute per ratificare (e non riuscirci) la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, approvata a Strasburgo nel 1987. Una legge sacrosanta che elimina “il requisito della crudeltà nell’uccisione” degli animali e istituisce “il delitto di maltrattamento anche quando l’animale è sottoposto ad interventi”, come “il taglio o l’amputazione della coda o delle orecchie, la recisione delle corde vocali, l’asportazione delle unghie o dei denti”. Per dire sì, servivano cinque minuti. Non sono bastati due giorni. Roberto Antonione, relatore del ddl in commissione Affari esteri, spiega ai colleghi che “questo provvedimento si inscrive tra quelli che misurano il grado di civiltà di una società”, visto che “per alcuni addirittura la parola ‘animale’ risulta in qualche modo offensiva”. L’Aula applaude. Il sottosegretario Fazio, bontà sua, rinuncia a parlare. L'onorevole Borghesi dell’Idv, invece, ricorda che “il grado di civiltà del nostro paese è abbastanza modesto, se ci sono voluti ventidue anni per ratificare una Convenzione come questa”. Dopo che l’onorevole Giammanco (Pdl) ha ricordato come “ogni anno, centinaia di migliaia di cuccioli (…) vengono introdotti nel nostro paese (…) in piena clandestinità senza documentazione di viaggio”, la seduta viene sospesa e rimandata a due giorni dopo. Alle 10.10 di giovedì sono tutti di nuovo al lavoro. Si votano i primi due articoli, approvati all’unanimità. Tutto sembra scorrere veloce quando un emendamento dell’on. leghista Stefano Stefani manda tutto a rotoli. Stefani sostiene che “quella che può sembrare una crudeltà nei confronti degli animali (...) è in realtà un atto di amore per gli animali”. Parla dell’amputazione della coda, riferita ai cani da caccia: “Molto spesso (...) si feriscono proprio alla coda, che poi va in cancrena. Intervenire, amputando la coda (…) è quindi nell’esclusivo interesse degli animali”. L’onorevole Cimadoro (Idv) gli dà ragione: “Allevo cani da 35 anni, cani da caccia in particolare”. Stefani: “Non lo sapevo!”. Cimadoro: “Adesso lo sai. (…) Credo che se il problema è la coda, se il problema è l’età, considerato che oggi siamo nell’epoca della chirurgia plastica, che le donne si sottopongono a interventi chirurgici e gli uomini si fanno tagliare il naso e si fanno togliere di tutto, noi non consentiamo quello che quasi naturalmente accade presso gli allevatori o negli allevamenti”. “Non credo che sia più drammatico o più cruento il fatto che un animale venga castrato piuttosto che gli venga tagliata la coda. La sensibilità femminile su questo dovrebbe essere la prima ad essere d’accordo con noi”. Nessuna donna risponde, ma Mancuso (Pdl) ribatte che solo vietare l’amputazione ci permetterebbe di “entrare nel club dei paesi civili”. Il dibattito si infervora, con interventi a sostegno dell’una e dell’altra tesi. La mediazione sembra impossibile. Antonione chiede a Stefani di ritirare il suo emendamento, altrimenti “l’Aula si troverà ad avere quelle due posizioni inconciliabili”. Di Pietro e Volonté propongono di tornare in commissione per “ridiscuterne serenamente”. Il Pd Maran concorda, ma rileva che “alla questione della cooperazione internazionale per combattere la fame nel mondo abbiamo dedicato cinque minuti complessivi”. Della coda dei cani, solo quel giorno, i deputati ne hanno discusso due ore. Il leghista Cota chiede di votare subito la ratifica, perché “la questione non ha una valenza politica”. Invece, si mette ai voti il rinvio del ddl in commissione. La Camera approva. pa.za.
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Ascoltai la notizia da Di Pietro in persona, come tanti di Voi, nella trasmissione di Anno Zero. Con tante cose di importanza vitale non trovano di meglio che discutere su questo banale argomento, a parte il fatto che, in altre Nazioni come la Germania, il problema è stato risolto da moltissimi anni. Ma, la tattica berlusconiana non finirà mai almeno sino a quando resterà al potere. E intanto il Mondo intero si piglia beffa di noi italioti che, quando ci rechiamo all'Estero, ci lamentiamo di venir stati trattati male. Siamo sicuri di non meritarci tale trattamento..? Buon fine settimana.....
E detto questo, vorrei aggiungere il mio pensiero sull'argomento trattato. Concordo con quanto sostiene l'on. Camadoro, la Legge permette di " tagliare" i testicoli ad un cane (lo feci fare una volta e, mi ripromisi di non farlo mai e poi mai più a causa delle molte sofferenza patite dalla povera Creatura nei giorni successivi alla amputazione.) Infatti se simili interventi chirurgici sono eseguiti al cane ancora cucciolo,i dolori post operatori non sarebbero così terribili. Quale è la ragione..? Il cucciolo, al momento della nascita, deve ancora sviluppare il suo corpo, e resta insensibile per un breve periodo. Tranciare la coda ad un cane adulto è un vero trauma, farlo a un cucciolo no senz'altro perchè i nervi della coda non sono ancora attivi e occorre un certo periodo di tempo perchè lo diventino. Lo stesso ragionamento vale anche per le sue orecchie.
Grazie per la pazienza nel caso queste mie poche righe venissero lette.
Maseghepensu
(Ma se ci penso)

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