IL FATTO POLITICO Le rese dei conti....
L’ipotesi di elezioni anticipate è scomparsa da ogni orizzonte, ma le tensioni dentro la maggioranza sembrano molto maggiori rispetto a qualche giorno fa, quando Silvio Berlusconi sembrava così tentato dal voto da suggerire a Renato Schifani di invocare le elezioni in caso di uno sfaldamento della maggioranza. Ricapitolando le ultime: lo scontro tra le due anime del Pdl in economia è sempre più forte. Ieri la guerra tra Giulio Tremonti e Renato Brunetta, ormai anche su un piano personale, ha assunto nuovi toni, con il ministro della Funzione pubblica che ricorda a tutti che il collega dell’Economia non è un economista (poi cerca di ridimensionare, spigando che non c’era polemica). E alla fine del percorso parlamentare della Finanziaria sarà chiaro chi ha vinto: il rigore di Tremonti o la voglia di misure che sostengano la ripresa di Brunetta e del senatore Mario Baldassarri. Poi c’è Gianfranco Fini. Il presidente della Camera è già impegnato su un test delicato, quello della candidatura di Nicola Cosentino alla guida della Campania a cui si è opposto. C’è la vicenda – secondaria ma non troppo – della contrarietà alla norma che permette di mettere all’asta i beni confiscati ai mafiosi (battaglia affidata al deputato finiano Fabio Granata) e la nuova tensione con la Lega di Umberto Bossi seguita al discorso sull’insulto (“stronzi”) da rivolgere a chi tiene comportamenti razzisti con gli immigrati. E da ieri un altro impegno: no a una Finanziaria blindata in cui tutte le modifiche sono in un maxiemendamento impossibile da discutere in parlamento perché protetto da un voto di fiducia. Tutti questi nodi verranno sciolti entro poche settimane. E visto che gli impegni presi dai diversi soggetti in campo sono espliciti e verificabili, comincia a circolare l’impressione che presto si arriverà a una verifica. Tremonti può accettare una Finanziaria diversa da quella che ha progettato da ministro delle Finanze? E Fini, come reagirebbe se alla fine il maxiemendamento blindato ci fosse? E se Cosentino alla fine si candidasse, visto che ieri la giunta della Camera ha respinto la richiesta di arresto per le presunte continguità con la Camorra? Lo si capirà in tempi molto brevi.
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Ma guarda che bel casino..madama Dorè...ma guarda che bel casinoooo....E che altro si può dire...!?
Masaghepensu
(Ma se ci penso)
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