giovedì 5 novembre 2009

Ancora dall'Estero..L’Italia aveva bisogno del fascismo, sostiene il nuovo Duce .....

[The Times]

La sua ascesa ha suscitato timori per un risveglio della destra fascista, ma Gianni Alemanno, il sindaco di Roma, sostiene di non essere l’uomo nero.
Il nuovo sindaco di Roma, ex neo fascista, ha lodato Benito Mussolini come un architetto ispirato che ha modernizzato l’Italia.
L’elezione di Gianni Alemanno, 50 anni, ha suscitato timore per un risveglio fascista dal momento che in passato capeggiava il neo fascista Movimento Sociale Italiano (MSI). Il suo arrivo in comune è stato celebrato da una folla che gli rivolgeva il saluto fascista e che inneggiava “Duce, Duce!” – il titolo usato da Mussolini, che governò l’Italia dal 1922 al 1943.
Parlando al Sunday Times dal suo ufficio che domina i Fori Romani, Alemanno ha avuto il suo daffare per negare nella sua prima intervista ad un giornale straniero di essere “un fascista, un ex fascista o un post fascista”.

Personaggio energico e slanciato, ha spiegato: “La sinistra mi descrive come se fossi l’uomo nero, un orribile Camicia Nera, ma questa è decisamente una menzogna. La gente che mi chiama “Duce” mi fa ridere. Io non sono per niente fascista e credo che oggi la parola appartenga ai libri di storia. Sono arrivato a odiare tutte le forme di totalitarismo, sia di destra sia di sinistra. Non mi sono mai descritto come un fascista, neanche quando ero giovane, ma negli anni 1970/80 noi della destra credevamo che il fascismo fosse sostanzialmente positivo. Ora sappiamo che è stato totalitario, generalmente negativo e da condannare.”
Alla domanda se vede ancora qualcosa di positivo nell’ eredità fascista, replica: “Ciò che è stato storicamente positivo è il processo di modernizzazione – il fascismo è stato fondamentale nel modernizzare l’Italia. Il regime ha construito le infrastrutture del paese. Mussolini ha risolto il problema delle paludi infestate dalla malaria, consentendo ai contadini di lavorare la terra.”
Alemanno ha elogiato un distretto del sud di Roma, che Mussolini costruì come simbolo del fascismo, definendolo un esempio di “architettura che è stata parte del processo di modernizzazione e che ha dato importanza all’identità culturale dell’Italia”. Il distretto monumentale EUR, costruito per un’ esibizione internazionale che fu abbandonata a causa della guerra, è stato modellato sulla base dell’antica Roma.
Alemanno parla mentre Silvio Berlusconi, 71enne, il magnate dei media, giura per la terza volta come Primo Ministro, capeggiando uno dei governi più conservatori d’Italia dalla seconda guerra mondiale. Tra loro vi è Mara Carfagna, 32 anni, una ex showgirl televisiva, che è Ministro delle Pari Opportunità ed una delle nuove quattro donne Ministro.

Figlio di un ufficiale, Alemanno, ha cominciato la sua attivita’ politica a 13 anni, ed in seguito ha combattuto battaglie di strada contro gli opponenti della destra. Fu arrestato nel 1981 con altri quattro neo fascisti per aver picchiato uno studente con mazze da baseball; nel 1982 per aver lanciato una motolov contro l’ambasciata sovietica; e nel 1989 per aver cercato di bloccare il corteo del Presidente George Bush. Ogni volta è stato assolto.
Durante l’intervista, Alemanno è stato più vicino del solito a dire che è colpevole dei tre incidenti. All’inizio ha sostenuto che fossero marginali e che era stato assolto. Domandandogli se rimpiangesse gli episodi, comunque, lui ha risposto: ”Certamente se ritornassi indietro nel tempo non farei più queste azioni, anche se all’epoca c’era la guerra civile. È spaventoso il fatto che molti miei amici attivisti sono stati uccisi da attivisti di sinistra.”
Alemanno prosegui’ la sua carriera diventando parte della fazione piu’ conservatrice del partito di Alleanza Nazionale. Membro del parlamento per 14 anni, ha lavorato come Ministro dell’Agricoltura durante l’ultimo governo di Berlusconi senza attrarre controversie. Tuttavia, la sua campagna contro Francesco Rutelli, l’ex sindaco di centro-sinistra, con i suoi accenti sul crimine e l’immigrazione, gli ha attirato l’accusa di giocare la carta razzista.
“Capisco come la gente possa pensare che io sia severo, ma a Roma stiamo vivendo in un clima di emergenza; dobbiamo riprendere il controllo totale del nostro territorio” ha affermato. “Nel sud Italia il problema è la mafia. A Roma il problema è l’immigrazione: vi è un numeroso gruppo di persone disperate che sopravvivono grazie ad espedienti.”
Vuole espellere 20.000 criminali stranieri. “Dobbiamo mettere queste persone sull’ aereo e mandarli a casa loro, ma per questo abbiamo bisogno dell’okay delle nazioni come la Romania, dunque lavoreremo su questo” ha affermato.
Alla fine dell’intervista, Alemanno ha fatto un ultimo tentativo per liberarsi dall’etichetta che l’ha rappresentato per anni: “Sarebbe impossibile per un fascista essere eletto sindaco di Roma. Roma è una città che ha radici democratiche solide e che rispetta tutti. I romani non sono pazzi e non lo sono nemmeno io”.
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Soltanto noi Italiani non ce ne accorgiamo. Facciamo finta di non capire e volgiamo la testa, volutamente, da un'altra parte, come fanno gli struzzi, la cacciamo sotto la sabbia. Occhio non vede cuore non duole ma, solo per il momento. Più tardi ce ne pentiremo.

Masaghepensu- (Ma se ci penso)

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