Autotutela massonica...
28 Ottobre 2009

Oggi nell'aula della Camera il governo era al gran completo. Era al completo, ma non per parlarci dei disoccupati o per suggerire cosa fare per risollevare le sorti economiche del Paese, ma per schiacciare il bottone e salvare la poltrona di un suo membro: Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
E' un precedente gravissimo, dove con questo voto si stabilisce che la maggioranza parlamentare del momento può decidere se mandare a processo o meno un parlamentare.
L'Italia dei Valori ha votato contro una ennesima impunità, contro la possibilità che la casta la faccia franca rispetto ad altri cittadini che, se sbagliano, pagano il proprio conto con la giustizia. Abbiamo votato contro la autotutela massonica che questa maggioranza porta avanti per difendere i propri interessi personali.
Testo dell'intervento
Signor Presidente, vorrei innanzitutto entrare nel merito del problema. Di cosa stiamo parlando? Secondo l'accusa, stiamo parlando di un Ministro che prima avvisa al telefono, poi lo fa personalmente, il prefetto Gallitto di Livorno, informandolo di due fatti: di un procedimento penale nei suoi confronti e delle possibili intercettazioni telefoniche in corso nei suoi confronti. Questo può essere vero o non vero, ma si tratta dell'accusa che promuove la procura della Repubblica. Questa è l'accusa che promuove la procura della Repubblica e non spetta a noi decidere se il fatto è avvenuto o meno; anzi, lo stesso Ministro Matteoli ha detto che il fatto non è avvenuto. Si tratta, quindi, di una valutazione di merito, ovvero se vi sia stato un favoreggiamento personale o meno da parte di un funzionario dello Stato (Ministro, per giunta) nei confronti di un altro funzionario dello Stato (prefetto, per giunta). Questo è il fatto e se così è, che ci azzecca questo fatto con le due ragioni (Commenti)... previste dalla legge, le uniche due ragioni previste dalla legge per negare questa autorizzazione.
Meglio ancora: quali sono le due ragioni per cui oggi dovremmo decidere che al Ministro debba essere concessa questa speciale immunità?
Dice la legge che le due ragioni per cui si può procedere nei confronti di un Ministro in caso di reati ministeriali sono le seguenti: l'aver agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante o l'aver perseguito un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo.
Questo è ciò che afferma la legge, queste sono le uniche due ragioni per cui questo Parlamento può dire che l'autorità giudiziaria ordinaria non deve procedere nei confronti del Ministro Matteoli, vale a dire perché il Parlamento rileva che, nel suo comportamento, così come egli lo ha precisato (perché deve precisarlo, questo comportamento, per dire che è costituzionalmente rilevante), si ravvisa o la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante, oppure un preminente interesse pubblico nell'esercizio delle funzioni di Governo. Sono queste le uniche due ragioni per cui possiamo permetterci di dire al Ministro che faremo in modo che l'autorità giudiziaria non proceda nei suoi confronti.
In questo caso, però, il Ministro dovrebbe dire quali sono le ragioni di tutela dell'interesse dello Stato o di preminente interesse pubblico che egli ha inteso portare avanti con il suo comportamento. Sapete cosa ha detto il Ministro Matteoli? Ha detto semplicemente che non è vero che ha fatto questa telefonata e non è vero che è andato a riferire questi fatti. Ma questo non è un interesse pubblico, questa è una difesa privata all'interno di un processo, questa è una difesa dell'interessato all'interno del processo! Egli, cioè, paradossalmente, non spiega le ragioni per cui oggi lo Stato e l'interesse pubblico debbano essere tutelati e pone a fondamento delle sue affermazioni soltanto la circostanza di non aver commesso il fatto. Ma a decidere se lo ha commesso o meno può essere soltanto l'autorità giudiziaria e non questo Parlamento, perché, altrimenti, ci troveremmo, ancora una volta, a dover trasferire a questo Parlamento le decisioni nel merito dei fatti penalmente rilevanti e non lasciarne la valutazione all'autorità giudiziaria.
Allora, la verità è una e una sola, signori del Parlamento, ed è che, ancora una volta, anche in questo caso, si bypassano le regole del gioco e, anzi, si utilizzano le regole del gioco in modo strumentale, illegale e illegittimo, per piegare la legge ad interessi personali. Dall'immunità si passa all'impunità, perché ci si vuole difendere dal processo e non nel processo; perché si vuole sfuggire al processo. Insomma, lasciatemelo dire, sarebbe davvero una beffa anche per voi del Governo e per voi della maggioranza, che tanto vi siete impegnati con il lodo Schifani e con il lodo Alfano; sarebbe una beffa del destino che ciò che non è riuscito al Presidente del Consiglio Berlusconi riesca al suo Ministro Matteoli, ossia assicurarsi l'impunità, quell'impunità, appunto, che deve essere riservata secondo voi soltanto ad alcune persone e che cercate di continuo.
Oggi siete qui tutti voi, signori del Governo, siete qui al gran completo. Ma per fare cosa? Non a parlarci dei problemi economici del Paese, non a parlarci delle persone che sono senza lavoro, non a parlarci di chi non arriva a fine mese, non a dirci cosa volete fare per risollevare le sorti del Paese. Siete tutti qui insieme e mai riusciamo a vedervi tutti insieme. Oggi siete qui perché dovete schiacciare il bottone, dovete salvare la poltrona ad uno di voi, ad un vostro sodale perché, grazie a Dio, vi assicurate un precedente per la prossima volta.
E siamo qui, alla Camera e non al Senato, perché, come ha detto il collega Paniz, l'interessato era prima deputato. E allora perché l'altra volta vi siete rivolti al Senato? Ancora una volta si dimostra che in questo Parlamento andiamo a sceglierci anche la Camera piuttosto che l'altra, un magistrato piuttosto che un altro, a seconda delle convenienze, a seconda degli interessi personali, a seconda degli interessi individuali, a seconda della maggioranza del momento. Questo significa ancora piegare anche questo Parlamento alle illegalità che, di volta in volta, stiamo portando avanti. Ormai, la verità è una e una sola: la legalità, in questo Parlamento, in questo Governo, non è più un valore assoluto, ma un valore relativo che dipende dalla maggioranza del momento; è una forma di autotutela massonica che tutti quanti portano avanti per difendere se stessi e per difendere i propri sodali (Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania - Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Per questa ragione, signor Presidente, noi dell'Italia dei Valori voteremo contro la decisione di concedere un'ennesima impunità, un'ennesima possibilità che la casta la faccia franca rispetto agli altri cittadini normali (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
...
La cosa che più mi umilia in tutto questo, Presidente, è l'irrisione, il menefreghismo, la strafottenza dei colleghi che mi interrompono mentre parlo come se così risolvessero il problema (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! Non è così che risolvete il problema, offendete questo Parlamento, offendete chi vi ha eletto, offendete chi vi ha dato la maggioranza, offendete chi vi ha mandato al Governo perché al Governo gli italiani vi hanno mandato nell'interesse loro, non per farvi gli affari vostri (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)!
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