venerdì 11 settembre 2009

"Berlusconi ha denigrato i magistrati" Il Csm dice sì alla tutela della Gandus .

10/9/2009
GIUSTIZIA- IN CAMPO IL CAPO DELLO STATO


Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano


Mancino si è astenuto dalla decisione
Lettera di Napolitano in apertura del
plenum: «Serve serenità nel giudizio»
ROMA
Una lunghissima seduta di plenum e il Csm che dice basta agli attacchi della politica, e in particolare, del premier Berlusconi, nei confronti delle toghe, la cui credibilità va tutelata. Ben sette pratiche a tutela approvate, seppur a maggioranza - quasi sempre con il voto contrario dei laici del Pdl e l’astensione del pg e del primo presidente della Cassazione (questi ultimi hanno scelto di non partecipare alla trattazione della delibera sul caso Englaro a tutela della Suprema Corte) - per ristabilire il rispetto dei magistrati attaccati e, con essi, dell’intera magistratura.

E' stata una giornata "clou" nei rapporti tra politica e toghe, iniziata con la lettura di una missiva del Quirinale a palazzo dei Marescialli, inviata il 4 settembre scorso ma resa nota solo oggi, in cui il Capo dello Stato sollecitava l’organo di autogoverno da lui presieduto ad esaminare le pratiche all’ordine del giorno «con serenità ed equilibrio», alla luce del nuovo regolamento sulla tutela delle toghe varato nel luglio scorso. Togati e laici, dunque, hanno affrontato vecchi nodi ancora da sciogliere, primo tra tutti l’attacco - risalente al giugno 2008 - del presidente del Consiglio ai magistrati milanesi, in particolare al giudice Nicoletta Gandus, sul processo Mills. «Siamo qui per tutelare la credibilità di un’istituzione - ha detto il togato di Unicost Giuseppe Berruti - penso che i magistrati non debbano fare politica, ma non si può contrapporre il consenso al rispetto, così si rischia di trascinare chi fa il giudice nella lotta politica».

La reazione di Berlusconi, ha replicato il laico del Pdl, Gianfranco Anedda, «allora fu giusta e giustificata. La credibilità non si può pretendere, ma si conquista». La pratica Gandus è stata anche l’occasione per puntare l’attenzione sulle più recenti dichiarazioni - quelle rilasciate due giorni fa - del premier contro le procure di Milano e Palermo. I laici del centrosinistra, infatti, l’hanno colta per presentare un’istanza di apertura di una nuova pratica a tutela (richiesta che sarà vagliata dalla Prima Commissione, assieme al contenuto di un emendamento, presentato da Md e Movimento, dichiarato inammissibile ma trasmesso in Commissione) dei pm antimafia. «Ci possono essere poteri forti in grado di condizionare i singoli magistrati - ha detto il vicepresidente Nicola Mancino - in questi casi dobbiamo esercitare la tutela con equilibrio, prudenza e senso di responsabilità come dice il Capo dello Stato. Le istituzioni amano scontrarsi tra di loro senza tenere conto che scontri del genere possono avere effetti deleteri dal punto di vista degli equilibri costituzionali. La discussione in plenum - ha concluso - ha dimostrato che serenità ed equilibrio ci sono, nonostante il dissenso su alcuni punti».
(La Stampa - Torino)

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