domenica 28 giugno 2009

Berlusconi e la stampella Usa di.......

Leo Sansone

28 giugno 2009

Berlusconi e la stampella Usa Politica Si sente debole e cerca alleati per restare in piedi. Nel vertice Nato di Corfù offre a Barack Obama una mediazione con "l'amico Putin" per superare i contrasti con la Russia. Il Cavaliere è talmente nervoso che ha perfino espresso il desiderio di "chiudere la bocca" alle organizzazioni internazionali, alle opposizioni e ai media italiani catastrofisti. Un autogol di natura autoritaria che sabato ha cercato di smentire a Corfù



Una "stampella Usa". Silvio Berlusconi cerca una stampella internazionale e cambia pelle. Al vertice Nato di Corfù, sabato, è tornato ad indossare i panni dello statista e si è sfilato di dosso la pelle del Caimano. Nell'isola greca si è proposto come il mediatore in grado di far tornare l'armonia tra l'Alleanza Atlantica e la Russia. Vladimir Putin, ha assicurato, è disponibile a mettere da parte i contrasti e a lavorare "per una totale collaborazione". Di più. La Russia, ha precisato il presidente del Consiglio, è pronta a recuperare "lo spirito di Pratica di Mare" (il vertice in Italia del 2002 nel quale Putin disse sì all'associazione di Mosca alla Nato).

Si tratta di musica per le orecchie dei paesi dell'Alleanza Atlantica e, soprattutto, per quelle degli Stati Uniti. Barack Obama ha parecchi capitoli di politica internazionale nei quali cerca l'intesa con la potenza euro-asiatica, ma senza grandi risultati. In Europa c'è lo scontro per l'egemonia sull'Ucraina e sulla Georgia (in quest'ultimo paese c'è stata perfino la guerra ed è stato invaso dai carri armati russi lo scorso anno, ma Washington non ha mosso un dito). Poi c'è il delicato scacchiere mediorientale con al centro l'esplosivo problema dell'Iran. Il paese degli ayatollah, che sta reprimendo nel sangue la protesta delle opposizioni che accusano il regime di brogli elettorali, finora ha potuto contare sul sostegno esplicito o implicito di Putin. Mosca, al contrario di Washington, si è ben guardata dal protestare contro il progetto nucleare iraniano, che rischia di non essere limitato all'energia, dotando Teheran di un armamento atomico.

Berlusconi conta molto sul sostegno degli Usa. Quando, nei giorni scorsi ha incontrato a Washington Barack Obama, ha fatto di tutto per ingraziarsi il presidente americano. In particolare ha accolto la richiesta di elevare il contingente militare italiano in Afghanistan e ha detto sì ad accogliere in Italia alcuni terroristi islamici rinchiusi a Guantanamo, una disponibilità unica nel panorama delle nazioni occidentali.
Perché? Berlusconi si sente debole, nonostante abbia vinto sia le elezioni europee sia quelle amministrative del 6-7 giugno. Gli scandali veline&veleni stanno logorando la sua immagine ed è sempre più nervoso. Venerdì è arrivato perfino al desiderio "di chiudere la bocca" agli enti internazionali, alle opposizioni e ai media italiani che diffondono "panico" sulla crisi economica. E' tornato Caimano nella conferenza stampa a Palazzo Chigi sul decreto anticrisi del governo. L'idea di zittire organismi come l'Ocse, il Fmi, la Banca d'Italia, perché stimano un calo del Pil italiano di oltre il 5% per quest'anno, non è una sana reazione democratica.
Un analogo discorso vale per il desiderio di zittire le opposizioni e l'informazione, fatto aggravato dal rinnovato invito agli imprenditori di negare la pubblicità "agli organi di stampa che danno incentivo alla paura e diffondono il panico". E' un intervento con venature autoritarie, sicuramente illiberale, perché fatto non da un esponente qualsiasi del centro-destra, ma dal presidente del Consiglio e leader della maggioranza, cioè da chi ha in mano la direzione del governo e a maggior ragione dovrebbe avere un assoluto rispetto verso le critiche, anche aspre, delle opposizioni e della stampa.

Parole avventate, un autogol. Non a caso dal vertice Nato di Corfù, sabato, ha smentito nella veste di statista. "Io non ho mai detto di chiudere la bocca agli enti o ai media e se l'ho detto non c'era assolutamente nulla di violento o meno che liberale", ha cercato di smorzare. Il suo obiettivo, ha sostenuto, era piuttosto quello di "chiedere maggiore prudenza" nel fornire dati che rischiano di accrescere al sfiducia.
Il presidente del Consiglio legge i giornali e diventa sempre più nervoso. Sia sui quotidiani italiani sia su quelli europei si parla perfino delle ipotesi di nuovi governi al posto del suo. Financo Giuliano Ferrara, fedelissimo del Cavaliere, lo ha criticato e sul "Foglio" ha parlato di "24 luglio", riferendosi alle spaccature nel centro-destra che potrebbero aprire le porte ad una defenestrazione di Berlusconi.

Si fanno tanti nomi, in particolare quello di Mario Draghi (possibilità ventilata ieri da due quotidiani inglesi). Ma, oltre al governatore della Banca d'Italia, circolano da un mese anche i nomi di Giulio Tremonti (ministro dell'Economia), di Gianni Letta (sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega ai servizi segreti), di Gianfranco Fini (presidente della Camera). I giornali parlano di un possibile nuovo governo per fronteggiare la recessione economica e fare la riforma della legge elettorale per le politiche.
Si parla di "un governo di scopo". Nel caso di una crisi del quarto esecutivo Berlusconi non sarebbe scontato il ricorso al voto anticipato, ma Giorgio Napoletano potrebbe dire sì ad un nuovo ministero a termine se ci fossero le condizioni politiche.

Berlusconi ha sentito l'aria e non gli piace. Gli scandali contro le feste con minorenni e donne escort nelle case del Cavaliere sono manovrati dagli Usa o dai servizi segreti? "Penso che i servizi segreti siano stati occupati in cose più serie delle foto di Zappadu", ha detto qualche giorno fa il presidente del Consiglio, riferendosi alle circa 5 mila istantanee scattate dal fotografo sardo alle feste organizzate a Villa Certosa, la sua residenza super sorvegliata in Sardegna. Ha anche smentito "complotti" nel centro-destra. "Lavoro bene con Tremonti, ma anche con Mario Draghi di cui apprezzo la capacità", ha precisato.

Cresce il nervosismo del Cavaliere che corre ai ripari. In Italia "spara ad alzo zero" contro le opposizioni e "i giornali pessimisti", contando sul suo saldo rapporto diretto con l'elettorato moderato, quindi corteggia Pierferdinando Casini per raggiungere una nuova alleanza con l'Udc. All'estero cerca sostegno, rinsalda le vecchie alleanze e ne cerca di nuove. Cerca una "stampella", soprattutto quella Usa. Punta a conquistare la fiducia di Barack Obama, portando in dote quello che definisce "il mio amico Putin". Berlusconi ricorda i bei tempi del rapporto ottimo con gli Usa, idilliaco fino all'anno scorso quando alla Casa Bianca c'era "il mio amico Bush". Ma nelle relazioni tra gli Stati l'amicizia conta poco. "I paesi non hanno amici, hanno interessi", spiegò Henry John Temple Palmerston, primo ministro britannico nella prima parte del 1800.

(Aprileonline)

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti..

Benvenuti sul mio Blog

Non criticatemi, cerco soltanto di passare il tempo e, mostrare il mio "indirizzo" politico (politica, la cosa più sporca che esista al Mondo).
Masaghepensu (Ma se ci penso)

appello fini travaglio


Lino Giusti,Luigi Morsello,Daniela,Botolo,Ramona,Andrea Camporese,Tapelon,Farfallaleggera,

Masaghepensu

Masaghepensu
Non più giovane ma non (ancora)decrepito, sono soddisfatto della mia Vita e non domando altro

Lettori fissi

Etichette