Torna il nucleare cosa ne pensi?
Un referendum approvato a larga maggioranza aveva chiuso le centrali atomiche nel nostro Paese. Ora Berlusconi ha deciso di costruirne quattro. E' una mossa inevitabile?
L'Italia aveva chiuso con il nucleare 22 anni fa, con tre quesiti referendari votati con maggioranze che andavano dal 71 al 79 per cento. Un plebiscito, insomma: secondo alcuni dovuto anche al fatto che proprio in quell'anno era avvenuto l'incidente alla centrale di Chernobyl, un evento che aveva probabilmente spostato verso il no al nucleare una parte dell'elettorato.
Resta il fatto che da allora l'Italia ha chiuso le proprie centrali e non ne ha costruite altre.
Molto tempo è passato e il quadro complessivo è cambiato. Le stesse tecnologie per ricavare energia dall'atomo si sono evolute, rendendo le centrali più sicure. Anche se non è stata superata la questione delle scorie, che restano radiotossiche per migliaia di anni e che l'Italia dovrebbe ricominciare a smaltire: un problema non indifferente per un Paese come il nostro, con fortissima presenza di malavita organizzata specializzata proprio nello smaltimento illegale di rifiuti tossici.
La costruzione di nuove centrali viene vista positivamente da chi sostiene la priorità di una politica energetica che renda l'Italia meno dipendente dal petrolio e dall'acquisto di energia dai vicini che il nucleare se lo sono tenuto, come i francesi.
Chi è contrario al nucleare fa presente non solo il problema delle scorie, ma anche ai conflitti locali che ne deriverebbero (per l'individuazione dei siti e la costruzione di questi impianti).
E soprattutto, i contrari sostengono che è incoerente puntare sul nucleare in un paese che l'economista Jeremy Rifkin ha definito «l'Arabia Saudita delle energie rinnovabili» per le sue straordinarie potenzialità di sfruttamento dell'energia solare, dell'energia eolica e del geotermico.
Che cosa ne pensate
(25 febbraio 2009)
(L'Espresso)

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