Umberto Veronesi
L'INTERVISTA. Veronesi: "Non ho voluto assistere a quel voto
ma conto di poter ancora dare un qualche apporto"
"Che delusione il Parlamento
calpesta i diritti scritti nella Carta"
di CARMELO LOPAPA
ROMA - Professore Umberto Veronesi, la sua assenza al Senato nel giorno
cruciale sul testamento non è passata inosservata.
"Un'assenza voluta, non casuale. Non ho voluto assistere impotente alla
celebrazione di una legge che è antidemocratica, perchè limita la liberta dei
cittadini, antistorica, perchè tutto il resto del mondo civile va in
direzione opposta, infine incostituzionale, perchè calpesta il diritto di
decidere della propria vita. Hanno approvato una legge contro il testamento
biologico".
Eppure fino a qualche giorno fa lei era in aula, e intervenuto, si è
infervorato.
"Si, ma mi sono reso conto di essere vox clamans nel deserto. Sono un po'
deluso, ero entrato in Parlamento con la speranza di dare il mio contributo
anche in forza dell'esperienza di una vita, trascorsa al fianco di chi soffre
e muore. Quando mi dicono "che ci rimani a fare al Senato", qualche dubbio in
effetti mi viene. Ma resto fiducioso e conto di dare ancora qualche apporto.
Anche se l'impressione che ho avuto, nei tre giorni di sofferenza che mi sono
imposto in aula, è stata che la legge fosse completamente blindata".
In effetti, non siete riusciti a far passare alcun emendamento.
"Ci misuriamo con quella che Cavour, 150 anni fa, chiamava una dittatura
parlamentare. Se la maggioranza si blinda e non accetta alcuno degli
emendamenti della minoranza, allora il Parlamento perde gran parte della sua
funzione".
La soddisfa la linea tenuta dal suo gruppo, il Pd, in tutta questa partita?
In ultimo due senatori hanno votato a favore.
"Non sono iscritto ad alcun partito, la mia liberta di pensiero mi impedisce
di esserlo. E non mi iscriverò al Pd. Ho accettato di aderire al gruppo
perche sono nato e cresciuto e morirò di sinistra, dalla parte dei poveri,
degli ultimi. Resto al gruppo, almeno per adesso".
Detto questo, i cattolici che si sono distinti dal resto del Pd?
"Hanno seguito le proprie inclinazioni. È giusto che in Parlamento si possa
discutere, non mi scandalizza il dibattito interno al Pd. Piuttosto la
chiusura della maggioranza".
Da laico lamenta invece l'ingerenza della Chiesa.
"Da uomo di scienza, piuttosto. Il termine bioetica era nato perchè, come
sosteneva il suo inventore, Von Potter, l'etica medica deve ispirarsi alla
natura e deve trattenersi dall'invadere e abbattere i limiti naturali della
vita. Era un presupposto accettato anche dalla Chiesa, che oggi invece
smentisce se stessa plaudendo a una legge che va contro la morte naturale".
E adesso? Referendum?
"Intanto, penso che il presidente della Repubblica avrà qualche dubbio sulla
costituzionalità della norma. L'autodeterminazione è alla base della
Costituzione. Ma penso che anche la Corte costituzionale avra dei rilievi.
Certo, il referendum resta l'ultima spiaggia. A me sembra piu utile e pratico
seguire un'altra via, nell'immediato".
Quale?
"Lancio un vero appello agli italiani. Scrivete il vostro testamento
biologico prima che questa legge che lo vanifica entri in vigore.
Depositatelo dal medico o da un avvocato o da un notaio, nominando un
fiduciario. All'occorrenza, un buon magistrato potra farlo valere. E i
medici, com'è loro dovere deontologico, potrebbero decidere di dar seguito
alla volonta del paziente. Io l'ho fatto. Avra un senso se lo faremo in
tanti".
(27 marzo 2009)

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