giovedì 12 luglio 2007

Dal Blog di Piero Ricca.

La Banda Pollari
5 July 2007


I metodi della Banda Berlusconi ormai li conosciamo.Teniamo a mente, per esempio, il trattamento riservato ai magistrati non allineati. Manganellatura mediatica, leggi contra personas, riforma punitiva dell’ordinamento, spionaggio abusivo. Di alcuni mesi fa la scoperta dell’archivio segreto di Pio Pompa, uomo di fatica dell’ex capo del Servizio segreto militare Nicolò Pollari. Vi erano schedati, tra gli altri, centinaia di magistrati, membri del Csm, i pubblici ministeri di Palermo e Milano, Gian Carlo Caselli, i segretari dell’Anm. Quando fu formato l’archivio? Nell’estate 2001, subito dopo l’insediamento del governo Berlusconi, che nominò Pollari al vertice del Sismi. A chi rende conto il Sismi? Al governo. Qual era l’obiettivo della schedatura? Spiare, controllare, acquisire informazioni riservate e all’occorrenza far scattare provvedimenti “traumatici”, allo scopo di “disarticolare” le pericolose toghe rosse. Il “cancro da estirpare”, secondo la definizione del Capo-Banda. Ieri il Consiglio superiore della magistratura ha approvato al’unanimità un documento in cui si dice che il Sismi ha deviato dai suoi compiti, con l’obiettivo di “intimidire e far perdere credibilità” a magistrati politicamente malvisti. In buon italiano questo si chiama: attentato alla Costituzione. Sia pure buffonesco, nella realizzazione. Per ottenere l’unanimità l’estensore del documento Fabio Roia ha dovuto depennare una frase in cui si ricordava che il Sismi operava sotto l’autorità del governo. Non sia mai che qualcuno facesse due più due. In serata Nicolò Pollari si è precipitato al Tg5 per dire, a tutela del buon nome del Sismi, che non ha mai commesso illeciti, che la sua organizzazione ha salvato delle vite e che il dossieraggio era realizzato solo su fonti pubbliche. Romano Prodi sembra credere alla sua buona fede, visto che, anziché cacciarlo, l’ha nominato consigliere speciale della presidenza del Consiglio, mentre il suo uomo di fatica Pio Pompa attualmente presta servizio al fianco del ministro della difesa Arturo Parisi. Per conto e su mandato di chi, questi due loschi figuri attentavano alla nostra Costituzione, spiando e dossierando centinaia di magistrati impegnati contro mafia corruzione e terrorismo, senza escludere eventi traumatici e disarticolanti, forse avremmo il diritto di saperlo. Ma ufficialmente non lo sapremo mai. Possiamo solo immaginarlo. E tenerlo bene a mente, quando la Banda - com’è sciaguratamente probabile - tornerà al governo. Con il voto degli italiani e il concorso esterno degli oppositori. Per completare l’opera.

Pubblicato in Politica | 37 Commenti »

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